Funicolare di San Pellegrino | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | San Pellegrino Terme |
Dati tecnici | |
Tipo | funicolare |
Stato attuale | attiva |
Apertura | 1909 |
Portata | 60 passeggeri/ora |
Gestore | Gestione Fonti Minerali SpA |
Percorso | |
Stazione a valle | San Pellegrino Terme |
Stazione a monte | Vetta |
Numero di stazioni e fermate | 5 |
Lunghezza | 720 m |
Dislivello | 287 m |
Pendenza max | 55% |
Interscambio | loc. Botta |
Dintorni | Grand Hotel, Casinò, Stabilimento Termale |
Trasporto a fune | |
La funicolare di San Pellegrino è un impianto di collegamento fra San Pellegrino Terme e la frazione Vetta, la cui gestione è legata allo sfruttamento turistico e termale della località.
L'idea di una funicolare che collegasse l'abitato di San Pellegrino Terme, che nel 1906 era stata raggiunta dalla ferrovia della Valle Brembana, con la frazione Vetta, posta sul Pizzo del Sole e chiamata anche San Pellegrino Kulm, fu concepita dai titolari della Società Anonima Fonte Bracca, che avevano intenzione di realizzare altresì un ristorante con terrazza panoramica, secondo la moda dell'epoca.
Nel 1907 l'ingegner Villoresi, già progettista della funicolare Como-Brunate, venne dunque incaricato di redigere il progetto esecutivo dell'impianto. La sua realizzazione fu affidata alla Ceretti e Tanfani che avviò i lavori nel 1907[1].
La concessione governativa, della durata di 70 anni, venne rilasciata due anni dopo, il 1 luglio 1909, consentendo l'avvio dell'esercizio il successivo 7 luglio. L'approvazione definitiva della concessione, oggetto di un iter particolarmente lungo, fu rilasciata con regio decreto legislativo n. 1913 del 10 novembre 1918[1].
Nel primo dopoguerra la gestione passò alla neocostituita Società Anonima Immobiliare San Pellegrino Vetta, che dieci anni dopo lo cedette alla Società Anonima Termale Fonte Bracca[1].
Acquisita la nuova denominazione di Gestione Fonti Minerali SpA l'azienda, che aveva avviato lo sfruttamento economico della nota acqua minerale, provvedette alla revisione della funicolare fra il 1978 e il 1980 e a fare eseguire ulteriori lavori di manutenzione fra la fine del 1982 e il 1983[1].
L'esercizio solo estivo che fin dall'origine aveva caratterizzato la funicolare, attiva in pratica nella sola stagione termale fra giugno e settembre, ne penalizzò i risultati di esercizio[1] e il conseguente scarso interesse nella sua gestione indusse alla sua chiusura il 6 marzo 1989[2].
Un primo tentativo per il ripristino della funicolare fu condotto nel 1990, allorché la Regione Lombardia stanziò a tale scopo un miliardo di lire a favore del Comune di San Pellegrino Terme[3]; a tale fine il 17 febbraio 1989 la Regione stessa aveva nel frattempo provveduto ad classificare l'impianto come servizio di trasporto pubblico[4].
Un nuovo stanziamento di 5 milioni di euro da parte della Regione Lombardia permise di avviare l'iter per la ricostruzione della funicolare[5]: in seguito a un accordo fra gli enti locali interessati e il gruppo Percassi siglato il 30 novembre precedente[6], nel gennaio 2016 il Comune di San Pellegrino Terme bandì dunque l'appalto integrato per il ripristino della funicolare[7] aggiudicando nel giro di qualche mese lo stesso alla Leitner.
L'impianto doveva essere riaperto nella primavera del 2018 ma i lavori di ripristino sono continuati fino alla fine del 2019. La riapertura è prevista per l'estate 2020[8].
Progettata con una lunghezza orizzontale di 664 m ed una inclinata di 712, dislivello 295 metri[1] la funicolare presentò un tracciato definitivo di 720 m per un dislivello pari a 287 metri[9].
Il binario, a scartamento metrico, è armato con rotaie Vignoles da 30 kg/m posate su piattaforma in cemento. La pendenza risulta compresa fra il 41 e il 55 %[1].
In origine l'iimpianto era mosso da un argano azionato da un motore elettrico trifase da 34 kW realizzato da Ceretti e Tanfani così come le vetture, pesanti 12 tonnellate e capaci di trasportare 50 passeggeri[1]; ammodernate le stesse rispetto alla conformazione originaria, tale valore fu ridotto a 30 persone[9].
Dall'abitato posto sulla riva del Brembo l'impianto conduce alla frazione Vetta, a 654 metri sul livello del mare[9] ove furono realizzati alcuni complessi di pregio architettonico legati allo sfruttamento delle terme quali il Grand Hotel, il Casinò, lo Stabilimento Termale e alcune ville storiche. L'edificio originario con pianta a croce disponeva di tre locali per piano dislocati su tre livelli, cui nel tempo furono aggiunte alcune superfetazioni. La costruzione dello stesso fu avviata nel 1906 e ultimata nel 1909 con l'inaugurazione della Funicolare[10].
Oltre all'originaria fermata intermedia presso il punto d'incrocio, sito in località La Botta, nel tempo furono aggiunte le ulteriori fermate simmetriche di Paradiso e Falecchio[1].
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San Pellegrino Terme | |||
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Paradiso | |||
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Aplecchio | |||
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La Botta | |||
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La Vetta |
Nel 1989, in seguito alla chiusura dell'impianto, la stazione di partenza venne chiusa e adibita ad abitazione privata. Nel 2011, in seguito alla preparazione dell'EXPO, il fabbricato viaggiatori, la piazzetta circostante e la scalinata, vennero ristrutturati. Il fabbricato viaggiatori venne adibito a spazio espositivo e sui binari venne posizionata una delle due carrozze originali del 1909. Nel 2017 partirono i lavori di riqualificazione dell'intero immobile, sostituendo le carrozze oramai vetuste e inutilizzabili, posizionando la carrozza numero 1 sulla vicina collina, sostituendo i binari su tutto l'impianto e ammodernando l'arrivo e la partenza della stazione inferiore e superiore della funicolare[11].
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