Ipocalcemia | |
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Specialità | endocrinologia |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 275.41 |
ICD-10 | E83.5 |
MeSH | D006996 |
eMedicine | 241893 |
L’ipocalcemia, condizione che rientra fra i disturbi metabolici di una persona, consiste nella diminuzione del calcio ematico nell'individuo.
I sintomi e i segni clinici riflettono per la maggioranza disturbi nella psiche della persona, portandolo a depressione, irritabilità, psicosi, spasmi muscolari (spasmofilia), convulsioni, parestesie periferiche, aritmie, psoriasi, unghie fragili e biancastre.
Si riscontra ipocalcemia quando il valore si attesta o è inferiore a 2,1 mmol/l (8,5 mg/dl) per il calcio totale e 4,64 per il calcio ionizzato (che di solito è la metà del calcio totale rilevato).
Nelle forme transitorie le cause sono imputabili a ustioni, sepsi, insufficienza renale acuta, ipoparatiroidismo.
Le cause che possono portare a tale situazione si riscontrano in difficoltà di assorbimento di sostanze come la vitamina D, insufficienza renale cronica, ipomagnesiemia, neoplasia maligna.
Le varie cause si dividono a seconda se il paratormone sia sufficiente, insufficiente o assente. Se il paratormone è basso e anche il calcio ionizzato lo è, si tratta di ipoparatiroidismo.
La carenza di calcio può provocare anche malassorbimento della vitamina B.
Viene trattata con la somministrazione endovena di calcio gluconato (1 mg/ml di calcio in glucosata 5% infusa a 30-100 ml/h), altrimenti in via orale calcio e vitamine D in dosi non eccessive.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 39697 |
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Categorie: Reperti di laboratorio | Malattie metaboliche